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Linee Guida.

 INCONTRO DI LIBERAZIONE ANIMALE

Anche quest'anno ci incontreremo a Settembre.

Quella del 2014 sarà la decima edizione dell'Incontro per la Liberazione Animale. Scopo e spirito di questa iniziativa è il desiderio di fermarci a riflettere sulle basi teoriche e sulle differenti formule strategiche e operative del movimento per la liberazione animale: le relazioni di questo movimento con il mondo che lo circonda (in che modo si relaziona con altri movimenti di liberazione e critica sociale? Come si relaziona con le persone, e con le persone attraverso i nuovi mezzi di comunicazione? In che modo si relaziona con le realtà che sfruttano gli animali non umani? Come con gli animali non umani stessi?). L'Incontro per la Liberazione Animale è, nella sua (ormai lunga!) storia, più che un invito ad ascoltare teorie di altri, l'occasione per partecipare ad un laboratorio in cui costruire insieme un movimento più consapevole.

 

 

Scopo e spirito di questa iniziativa è il desiderio di fermarci a riflettere sulle basi teoriche e sulle differenti formule strategiche e operative del movimento per la liberazione animale: come si relaziona con il mondo che lo circonda e con altri movimenti di liberazione e critica sociale? Come si rapporta con le persone, e con le persone attraverso i nuovi mezzi di comunicazione? In che modo si relaziona con le realtà che sfruttano gli animali e con gli animali stessi? In che modo si relaziona con le realtà che sfruttano gli animali e con gli animali stessi?
L'Incontro per la Liberazione Animale è, nella sua ormai lunga storia, più che un invito ad ascoltare teorie di altri, l'occasione per partecipare ad un laboratorio in cui costruire insieme un movimento più consapevole.

ù

 

12-13-14 settembre 2014
X° Incontro per la Liberazione Animale
c/o Campeggio La Pinetina, in Località Casone Ugolino,
Donoratico (Livorno)

IL BOSCO è DI CHI CI VIVE

 

La natura è la casa di miliardi di animali, piccoli e grandi, che volano, strisciano, nuotano o balzano. Gli oceani, le praterie, i luoghi sterminati del cielo, i boschi. Gli esseri viventi che popolano questo pianeta trovano le loro case in questi luoghi.

 

La nostra società considera un bosco o un fiume non per quello che veramente è – un ecosistema in cui si svolge ogni giorno la vita di migliaia di esseri viventi – ma come una “risorsa” da sfruttare.

Tutto ciò che la nostra società vede nella natura è un capitale, che, a seconda dei casi o dei momenti storici, va sfruttato, gestito, a volte protetto (come si fa, appunto, con un possesso che non vogliamo perdere). Di questo capitale naturale fanno parte gli alberi delle foreste, da trasformare in mobili pregiati o semplicemente in campi vuoti da coltivare. Ne fanno parte tutti gli animali che popolano queste stesse foreste, da considerare nulla più che un ostacolo. Ne fanno parte i “capi” (il termine viene proprio da capitale) di bestiame, che generazioni di cattività negli allevamenti, hanno reso animali esiliati dalla natura, di cui non riusciamo più neanche a ricordare gli antenati e ad immaginare un contesto naturale in cui potrebbero vivere liberi. Di questo capitale fanno parte le profondità della terra, che possiamo semplicemente tagliare a pezzi, bucherellare o far esplodere, insieme a tutti coloro che le abitano. Di questo capitale fanno parte gli oceani, che sono come delle grandi vasche da rastrellare in ogni angolo.

 

Contro la colonizzazione della natura!

Restituiamo agli animali le loro case!

 

VENERDI 12

 

CONTRO LA VIVISEZIONE AL CNR DI PISA

Questa decima edizione dell'incontro della liberazione animale vuole iniziare con un presidio diretto ad uno degli innumerevoli luoghi dello sfruttamento dove ricerca neutrale sta per consolidamento e sviluppo di pratiche di dominio.

La città di Pisa è tristemente nota per essere una delle capitali italiane della vivisezione con i suoi numerosi istituti di ricerca privati e pubblici( Università e Cnr) dove gli animali vengono rinchiusi per essere sottoposti ad ogni tipo di esperimento: dalla chirurgia, farmaci, ingegneria genetica per citare solo alcune delle pratiche più diffuse. La concentrazione di animali rinchiusi raggiunge il suo apice proprio al Cnr di Pisa da dove partono sia a livello locale che nazionale tutti quei protocolli che prevedono sperimentazioni su esseri viventi.

 

PRESIDIO

A PARTIRE DALLE 14.30

DAVANTI ALL'AREA CNR SAN.CATALDO

ORE 18.00 PARTENZA con AUTOBUS per DONORATICO (Livorno) dove si svolgerà la DECIMA EDIZIONE dell'INCONTRO per la  LIBERAZIONE ANIMALE.

 

PER L’AUTOBUS PRENOTATI VIA EMAIL info@incontroliberazioneanimale.org

O VIA INFOLINE 3336874479

 

Ore 19.00 buffet

Ore 20.30 Introduzione all'incontro

Ore 21.00 Il movimento dell'antispecismo

Negli ultimi 40 anni l'antispecismo ha spostato il suo baricentro dalla morale alla politica, ma non ha ancora completamente preso congedo dall'antropocentrismo. Che sia proprio questo a spiegarne la scarsa incisività sociale?

 

...

SABATO 13

Ore 7.30-8.30 Colazione

 

Ore 9.00-11.00 Strategie di lotta nelle campagne contro gli allevamenti di visoni

 

 

Dibattito a più voci con con attivisti, nostri ospiti, dell'associazione Essere Animali e del Coordinamento Liber Selvadec.

 

Sulla necessità di riflettere come i linguaggi (comunicati, video, slogan, performances...) performino le strategie e gli obiettivi della lotta agli allevamenti di visoni in Italia. Cosa significa il ricorso sempre più frequente all'"abolizione degli allevamenti"? Strategia comunicativa o cambiamento di segno del concetto di liberazione animale? Cosa significa il ricorso sempre più frequente all'"apoliticità" delle mobilitazioni?

 

Ore 11.30-13.00 Le conseguenze sociali e politiche dell'esposizione e dell'uso dei social network
Come le nuove caratteristiche dei social network di pervasività e globalità modificano la percezione della stessa realtà, la conoscenza, le relazioni tra persone e gli stessi movimenti? Come ci relazioniamo ai media e ai cambiamenti da loro attuati nel contesto sociale?

 

Ore 13.00 Pranzo

Ore 14.30-15.30 Verso la comunità educante.

Uno sguardo al lavoro e alla storia della cooperativa centri Rousseau che dal 1968 propone un modello educativo antiautoritario, Scopriamo quali sono gli strumenti, le modalità per affrontare temi e contenuti politici con bambini e ragazzi, lontano da dinamiche di indottrinamento". Metodi, strumenti ed opportunità per portare le tematiche.

 

Ore 16.00- 17.30 L’ecologismo radicale e il selvatico
In ambito antispecista si fa soprattutto riferimento agli animali addomesticati e rinchiusi, scompaiono dalla riflessione e azione gli animali selvatici e il mondo naturale di cui fanno e facciamo parte. La difesa del selvatico e degli ecosistemi in un mondo che produce in serie animali come corpi da smembrare, che uniforma le menti e dove il naturale scompare per far posto all’artificiale come unica dimensione, rappresenta la breccia per resistere al dominio della megamacchina.

 

Ore 18.00 – 20.30 Resistenza animale

Per un archivio di materiali e di storie di animali che resistono: http://resistenzanimale.noblogs.org/.

Per una riflessione sui rischi di un atteggiamento animalista paternalistico, antropocentrico, logocentrico e quindi nuovamente discriminante. Per una lettura politica delle azioni di autodeterminazione degli animali e per una riflessione sul linguaggio che le rende puro spettacolo.Per una nuova prospettiva solidale di lotta."

 

Ore 20.30 Cena

Ore 21.30 Esposizione dei corpi e del dolore.
L'uso delle immagini: tra documentazione, uso scandalistico e pubblicitario, tra disegni e
fotografie che suscitano shock, tra immagini eccezionali e immagini di quotidiana sofferenza, sfruttamento e dominio. L'uso dei corpi: esposizione e presentazione. Quali forme per quali contenuti? Quale consenso?

 

...

DOMENICA 14

Ore 7.30-8.30 Colazione

Ore 9.00 Contro ogni prigionia.

Spunti di riflessione sul concetto di prigione. “Apri ogni gabbia”, “Gabbie vuote” o altri slogan simili li sentiamo ripetere in continuazione ma qual'è il loro reale significato? Il carcere e l’allevamento controllano e alienano le vite, segregano, torturano, seviziano e abusano, assoggettano corpi, riproducono gerarchia e autoritarismo rinchiudendo la libertà. Entrambi sono eretti lontano dagli occhi, sigillati da muri di cinta, allarmi e recinzioni. Entrambi sono lo scotto di una società che fonda la sua esistenza sull’imprigionamento e la cattività.

 

Ore 10.30 Resistere alla repressione

Come reagire alla repressione? Come resistere al tentativo da parte dell’autorità di soffocare le lotte di liberazione? Come ribadire l’importanza fondamentale della solidarietà come strumento per contrattaccare?

Partendo dall’esempio della dura repressione del governo inglese contro il movimento antivivisezionista, il workshop di Nicole, attivista inglese della campagna SHAC, tenterà di offrire alcuni spunti di riflessione per rispondere a queste domande.

 

Ore 12.00 Cosa bolle in pentola

- Campagna Senza Ritorno La campagna internazionale contro il trasporto di animali per la

vivisezione 'Gateway to Hell – Senza Ritorno' nasce alcuni anni fa con

l'intento di attaccare la struttura logistica dell'industria della

vivisezione, impedendone di fatto il funzionamento. La campagna è attiva

anche in Italia con particolare attenzione verso Air France – KLM:

l'ultima azienda aerea commerciale a trasportare animali per i laboratori.

- …

 

Ore13.00 Discorso critico sul sessismo e il sessismo nel movimento animalista

Il sessisismo è l'elemento portante del dominio di genere e di sesso, che si interseca con le varie forme di sfruttamento ed oppressione. Affrontare il tema del sessismo esplicito e le sue forme occulte nei movimenti è punto cruciale per sviluppare la politica di liberazione totale."

Ore  14.30 Pranzo

 

Programma

IL TRAMONTO DELLA SOCIETà SPECISTA

 

Pensare l'antispecismo significa immaginare e costruire un mondo libero dall'antropocentrismo e dai privilegi dell'essere umano sugli altri animali. Contrastare una visione antropocentrica e utilitaristica della Terra e degli altri viventi significa opporsi, oltre che alle espressioni più manifeste dello sfruttamento animale (come la vivisezione, l'allevamento, la caccia...), opporsi anche a quelle pratiche e a quelle tecnologie in cui la discriminazione e la riduzione degli altri animali a semplici “risorse” sono atteggiamenti meno espliciti ma altrettanto effettivi.

 

L'avanzata della cementificazione e dell'urbanizzazione. I ritmi spaventosi della deforestazione. L'inquinamento delle acque, quello dell'aria e quello della terra. Sono tutti fenomeni connessi tra di loro e tutti connessi al modello di progresso tecno-scientifico-industriale della nostra e di altre società umane. Sono tutti modi con cui esercitiamo i privilegi che ci siamo arrogati, come esseri umani civilizzati, su altre specie e altri popoli: prendendo le terre in cui vivono liberi e trasformandole in insalubri deserti di cemento; intossicandoli con i rifiuti e i prodotti chimici, costringendoli a fuggire o morire; rinchiudendoli in “riserve”, che siano culturali o per la biodiversità.

 

Se stiamo lottando contro lo specismo e l'antropocentrismo, stiamo liberando gli animali non solo dalle gabbie dei laboratori e dai muri degli allevamenti, ma anche dalle strade, dai palazzi e dai macchinari che li uccidono, li esiliano, li ammalano, o li vorrebbero addomesticare.

UN MARE DI LIBERTà

 

Negli oceani un'infinità di creature vivono completamente libere, lontane dalla mano e dallo sguardo dell'uomo.

Le acque dei mari e degli oceani sono luoghi contraddittori. Racchiudono immensi spazi in cui i loro abitanti sono realmente selvaggi e liberi; ma sono anche il campo di una strage incalcolabile, come quella che provoca ogni giorno la pesca intensiva, che conta più morti di tutti gli altri tipi di sfruttamento animale. Ci sono posti, nei mari, che sono forse gli ultimi luoghi rimasti incontaminati dalle civiltà umane; ma quegli stessi oceani sono allo stesso tempo il luogo in cui finiscono la maggior parte degli scarichi e dei rifiuti della società altamente tecnologica, industriale e chimica in cui viviamo.

 

La pesca intensiva è un fenomeno particolare, che non ha eguali tra gli altri tipi di sfruttamento animale. È diretta su animali selvatici, che sono nati e vivono liberi, come la caccia; ma ha le proporzioni dei più terribili allevamenti intensivi. Uccide sistematicamente un numero incalcolato e incalcolabile di pesci e altri animali marini. Gli animali catturati non vengono contati individualmente, ma viene effettuata una stima “a peso” poiché è su questa misura che si basa il consumo e il commercio degli umani. Di questo numero smisurato la maggior parte viene rigettata morta in mare perché appartenente a specie di nessun interesse economico.

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L’incontro per la liberazione animale è un impegno collettivo, per cui auspichiamo una seria partecipazione e speriamo anche in un aiuto nel suo svolgimento da parte di chiunque intervenga!
Per tale motivo pubblichiamo una serie d’informazioni da ritenersi linee guida da seguire per un corretto e sereno svolgimento dell’incontro.

Le persone partecipanti sono tenute a tenere un comportamento rispettoso nei confronti di tutti gli animali e dell’ambiente, adoperandosi per non danneggiare o sporcare il luogo e le zone circostanti, cercando di arrecare il minimo disturbo possibile. Per motivi legati alla praticità si consiglia vivamente di partecipare muniti di piatto, bicchiere e posate personali non usa e getta, sul posto saranno disponibili punti comuni per il lavaggio delle stoviglie.

Come arrivare

TANA! LIBERA TUTTI!

 

La cultura antropocentrica di cui è imbevuta la nostra società ha tentato di ridurre gli altri animali ad oggetti, per legittimare il loro utilizzo: prima li ha resi oggetti, e subito dopo merci. Come tali li fa nascere, li usa e li getta via. E come se fossero oggetti, il "proprietario" si sente derubato nel momento in cui gli sono portati via da chi vuole restituire loro la libertà.

 

Noi partiamo dal presupposto che la vita di un individuo è sempre una vita, a qualunque specie essa appartenga, e che il suo valore è pertanto incommensurabile e non scambiabile in alcun caso con oggetti o denaro. Nel panorama dello sfruttamento animale, invece, ogni individuo ha la sua quotazione, a seconda della specie, del sesso, del momento della vita in cui si trova. La vita (o meglio il corpo) di un visone, o di un'aragosta, vale di più di quella di un pollo, e quella di un maiale da riproduzione più di quella di un maiale qualunque. In ogni caso, la vita di un individuo non umano nella nostra società non vale molto, e anche quando vengono derubati – e agli animali viene restituita la libertà –, gli allevatori sanno che potranno sempre, più o meno, "sostituire il pezzo mancante". Le grandi liberazioni, soprattutto nell'ambito dell'industria della pelliccia, sono i rari eventi in cui questa pratica ha sferrato un colpo decisivo sul piano economico all'attività degli allevatori, costringendoli a volte anche a chiudere i battenti.

Ma se il corpo produttivo di una gallina vale per l'allevatore pochi centesimi di euro, la sua libertà, i giorni o gli anni che potrà vivere libera nella natura, valgono per lei più di tutto il denaro che possiamo immaginare.

Liberi tutti!

 

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